PROCESSO FORTUGNO: PARLA ANGELA NAPOLI, "DELITTO MATURATO NELL'AMBITO DELLA SANITA'"
giovedì 08 novembre 2007
La parlamentare di Alleanza Nazionale ed ex vicepresidente della commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli, è stata sentita stamani nel corso del processo ai presunti mandanti ed esecutori materiali dell'omicidio di Francesco Fortugno
LOCRI (REGGIO CALABRIA), 8 NOV - La parlamentare di Alleanza Nazionale ed ex vicepresidente della commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli, è stata sentita stamani nel corso del processo ai presunti mandanti ed esecutori materiali dell'omicidio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria ucciso a Locri nell'ottobre del 2005. Sono slittate, invece, le deposizioni previste per stamani del presidente del consiglio regionale, Giuseppe Bova, e del segretario nazionale del Partito Repubblicano, Francesco Nucara, che saranno sentiti in un altra udienza. Nel processo sono imputate otto persone, quattro delle quali accusate dell'omicidio di Fortugno: Salvatore Ritorto, indicato come l'esecutore materiale; Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, che sarebbero stati i mandanti del delitto, e Domenico Audino. Con l'accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso sono imputati Vincenzo Cordì, Antonio e Carmelo Dessì e Alessio Scali.
DELITTO IN AMBITO INTRECCIO SANITA'
Lo scenario dell'omicidio di Francesco Fortugno, il vice presidente del consiglio regionale della Calabria ucciso a Locri nell'ottobre del 2005, sarebbe quello di un intreccio politico-economico-malavitoso nel settore della sanità ed anche la massoneria deviata avrebbe avuto un suo ruolo nella vicenda. A dirlo è stata la parlamentare di Alleanza Nazionale Angela Napoli, sentita stamani nel processo ai presunti mandanti ed esecutori del delitto Fortugno. "Il mio sospetto - ha detto l'On. Napoli - sull'omicidio di Francesco Fortugno si focalizzò subito su un intreccio politico-economico-malavitoso nell'ambito del settore della sanità. Però, vista la crescita dei consensi elettorali di Fortugno, non è detto che il delitto sia riconducibile a tutti i costi solo all'azienda sanitaria di Locri. Va considerato anche che lo stesso Fortugno aveva esternato a tutti la sua aspirazione a diventare assessore regionale alla sanità". Rispondendo alle domande dei pubblici ministeri, Mario Andrigo e Marco Colamonici, Napoli ha poi aggiunto che "in Calabria tutti i personaggi politici regionali hanno interessi nel mondo della sanità. Ad esempio io feci riferimento a Domenico Crea il quale, nel 2005, era alla ricerca di fondi per alcune cliniche private che sarebbero riconducibili alla moglie. Oppure c'é Crinò il quale è fratello del titolare di uno dei più importanti centri di diagnostica regionale. Nell'ambito della sanità Fortugno si batteva in consiglio regionale presentando una serie di interrogazioni. Da quello che però ho saputo la gran parte delle battaglie di Fortugno erano riconducibili a vicende che lo riguardavano personalmente". L'ex vice presidente della commissione parlamentare antimafia ha fatto riferimento anche al ruolo della massoneria deviata nella gestione della sanità calabrese. "Quando mi sono espressa sui rapporti tra massoneria e sanità - ha detto l'On Napoli - ho sempre fatto riferimento alla massoneria deviata. Ed in questi anni è emerso che poi tanti esponenti politici sono coinvolti in queste vicende. E comunque credo che anche la massoneria deviata ha avuto un ruolo in questo omicidio".
LUNEDI'SENTITO DIRIGENTE ASL LOCRI
Si è conclusa l'udienza del processo ai presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio di Francesco Fortugno, ucciso a Locri nell'ottobre del 2005. Il processo proseguirà lunedì quando sarà sentito un dirigente dell'azienda sanitaria di Locri. I giudici della Corte D'assise hanno deciso anche che la deposizione del presidente del consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova, avverrà il 20 novembre mentre quella del segretario nazionale del Partito Repubblicano, Francesco Nucara, è stata fissata per il 16 novembre.