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11 luglio 2008
Rende, la procura prosegue le indagini

A tutto campo l’inchiesta dei magistrati cosentini sui conflitti di interesse e le vicende urbanistiche Presunte commistioni tra consiglieri e costruttori. Chiusura prevista per il prossimo autunno La Procura della Repubblica di Cosenza sta continuando l’ indagine sulla complessa vicenda urbanisticopolitica del comune di Rende, aperta subito dopo lo speciale giornalistico della Provincia Cosentina, nello scorso autunno . L’inchiesta, aperta all’epoca dal procuratore facente funzioni, Franco Giacomantonio, è coordinato dall’attuale numero uno di via Sicilia, Dario Granieri . L’inchiesta della procura punta a verificare se la complesse denunce formulate da alcuni consiglieri di opposizione sulla confusione di ruoli fra amministratori comunali e imprenditori nasconda anche dei risvolti di carattere penale . Da Spartaco Pupo (interrogato dai carabinieri diversi mesi fa) a Mimmo Tallarico si sono moltiplicate le accuse di commistione fra il ruolo di consiglieri comunali e costruttori. Ma l’intervento politico più incisivo e autorevole è quello formulato dal deputato di Alleanza Nazionale, Angela Napoli, che mise in evidenza anche il rischio di un’infiltrazione di capitali mafiosi nelle acquisizioni di immobili costruiti nel centro economicamente più importante della provincia di Cosenza. La Napoli evidenziò una serie di incongruenze nell’esercizio della funzione di consigliere comunale e di costruttore. E su questa direttrice lavora la procura cosentina, che cerca le prove di un interesse privato esercitato da chi ha votato atti di importanza vitale dal punto di vista urbanistico (come i Pau, per esempio ) e dopo si è trovato nelle condizioni di essere imprenditore di primo livello, interessato da volumetrie e costruzioni. A seguito della nostra inchiesta il Sindaco di Rende, Umberto Bernaudo, presentò una denuncia alla Procura per diffamazione, archiviata