Petizione popolare per lo Scioglimento del Consiglio Regionale della Calabria

Petizione popolare per lo Scioglimento del Consiglio Regionale della Calabria Clicca qui per firmare on line

26 settembre 2007

Rifondaroli contro
Cortese vs Guagliardi
"Io sto con la Napoli
"

E’ certo che le divisioni continueranno, ma sotto l'insegna della "Sinistra alternativa" ammesso che vada in porto. Le liti sono vecchie quanto i partiti, Rifondazione poi si confronta da anni con le spaccature provocate da quello che un tempo era l'asse "arbereshe" facente capo a Damiano Guagliardi e Rocco Tassone. Ora che il mansueto (ma risoluto) Pino Scarpelli è segretario regionale del partito dopo le traversie di commissariamenti e congressi a ripetizione, i compagni continuano a litigarsi. Se poi dell'ennesima disputa gode una post-fascista, qualsiasi sia lo spunto, la faccenda si fa ancora più ghiotta. Lucio Cortese, membro del direttivo regionale del Prc, stavolta non è d'accordo con l'attacco di Guagliardi all’aennina (dissidente, ma sempre aennina) Angela Napoli. La deputata di “Risveglio ideale” lancia l'iniziativa di raccolta firme per lo scioglimento del Consiglio regionale? Fa male, secondo il consigliere Guagliardi, che ieri con Tripodi (crollato il muro arbereshe, l'asse del futuro è Prc-Pdci...) ha preso le distanze. Fa bene, invece, per Cortese, che si chiede “perché Guagliardi ci tenga proprio tanto ad apparire come una specie di “cane da guardia” di questa iper-screditata realtà politica. Non vogliamo più accettare alcuna forma di connivenza, o di sostegno, a questa vecchia classe politica dirigente dell'Unione, che vediamo, insieme a quella della Cdl, come in gran parte adiacente al vasto e articolato mondo dei poteri forti e del malaffare in Calabria”.
Contrario a “questa politica del privilegio, del nepotismo, del clientelismo e della conservazione che l’attuale maggioranza, in accordo trasversale con l’opposizione, sta portando avanti in Calabria”, Cortese ricorda a Guagliardi “che tanta gente, anche molta di quella che nel 2005 votò Unione e Prc, condivide l’idea, al di là di chi se ne attribuisce la paternità, di mandare a casa questo Consiglio regionale dell’inciucio e nemico del vero cambiamento”. Poi un appello ai compagni: “ La dobbiamo smettere di essere proprio noi a tentare di qualificare l’operato del Governo e del Consiglio attuali come diverso e migliore di quello precedente del centrodestra; i calabresi trovano ben poche differenze tra le due sciagurate esperienze, e noi, con le nostre continue anche patetiche richieste di verifica, non facciamo altro che dare loro ragione”. A Guagliardi, invece, l’invito a sintonizzarsi sulla testa e sul cuore di tanti calabresi, anche se sul tavolo ci sono proposte “discutibili” o “non condivisibili” eppure “legittime”. Altrimenti “rischia di fare intendere l’inopinato intervento di Guagliardi come l’ennesimo esempio di attaccamento alla poltrona”. (euf)